AFFITTI BREVI: L’EMILIA ROMAGNA PREPARA LA STRETTA

Dopo la Toscana, anche l’Emilia-Romagna si prepara a introdurre regole più severe sugli affitti brevi, come riporta ilsole24ore.com. La giunta guidata da Michele De Pascale punta a una legge regionale che, attraverso vincoli urbanistici e nuovi oneri, riduca l’impatto del fenomeno, tutelando al tempo stesso la residenzialità e la vivibilità dei quartieri. L’obiettivo dichiarato del testo, spiegano gli assessori Giovanni Paglia (casa) e Roberta Frisoni (turismo e commercio), è infatti quello di «assicurare l’ordinato sviluppo del territorio, garantendo l’equilibrio tra la tutela della residenzialità e la vivibilità degli spazi urbani e dei quartieri e la promozione dell’offerta turistica».
La proposta non è ancora stata formalmente depositata, ma le bozze già delineano un percorso chiaro: obbligo di cambio di destinazione d’uso per gli immobili destinati a locazioni brevi, che entreranno a far parte della categoria turistico-ricettiva con una specifica sotto-definizione. I comuni avranno inoltre un ruolo centrale: potranno individuare aree in cui questo utilizzo sarà consentito, vietato o subordinato a particolari condizioni, stabilendo anche percentuali massime di immobili convertibili in centri storici e quartieri urbani.
Le amministrazioni locali potranno poi limitare frazionamenti, demolizioni e trasformazioni edilizie finalizzate a nuove unità destinate agli affitti brevi, fissare requisiti dimensionali e standard di qualità più stringenti e subordinare il mutamento d’uso alla presenza di dotazioni territoriali adeguate. A ciò si aggiunge la leva fiscale: i comuni potranno aumentare o ridurre fino al 30% gli oneri di urbanizzazione per i cambi di destinazione d’uso. Il pacchetto sarà accompagnato da un sistema sanzionatorio che prevede multe fino a 8mila euro.
L’iter di approvazione dovrebbe concludersi entro fine anno, ma non sono esclusi correttivi dopo il confronto con gli stakeholder.

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