ALLARME A CUBA, IL TURISMO FRENA E METTE A RISCHIO NUOVI INVESTIMENTI

Cuba, storicamente una delle mete più ambite dei Caraibi, sta vivendo una fase di forte rallentamento del settore turistico, con conseguenze dirette sulla fiducia degli investitori. Dopo anni di crescita costante, il flusso di visitatori stranieri ha subito un calo significativo negli ultimi mesi, a causa di problemi strutturali, carenze infrastrutturali e tensioni economiche interne.
Le principali città turistiche, come L’Avana e Varadero, mostrano segnali di contrazione: hotel e resort registrano occupazioni inferiori rispetto alle stagioni precedenti, e molte attività locali dipendenti dal turismo hanno iniziato a ridurre il personale. La scarsità di beni di consumo, unita alle difficoltà di approvvigionamento energetico, ha aggravato la situazione, riducendo l’attrattiva per i visitatori internazionali.
Gli investitori esteri, tradizionalmente attratti dal mercato cubano per le potenzialità di sviluppo nel settore alberghiero e dei servizi, hanno iniziato a manifestare preoccupazione. La percezione di rischio è aumentata anche a causa delle incertezze normative e della lentezza nelle procedure burocratiche, elementi che scoraggiano nuovi progetti di investimento.
Secondo alcuni esperti, la crisi del turismo potrebbe avere effetti a catena sull’intera economia cubana, considerando che il settore rappresenta una delle principali fonti di entrate in valuta estera. Recuperare la fiducia degli investitori sarà quindi fondamentale: ciò richiede interventi mirati per modernizzare le infrastrutture, semplificare le regole per le imprese e garantire stabilità politica ed economica.
Se non si interviene rapidamente, il rischio è che Cuba perda terreno competitivo rispetto ad altre destinazioni caraibiche, con impatti significativi sul lavoro e sui progetti di sviluppo locale.

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