Doccia fredda sulla ripresa del mercato dei viaggi cinesi. A dirlo è l’agenzia Reuters, in base alla quale “la ripresa dei viaggi cinesi all’estero a seguito della pandemia di Covid-19 sta svanendo”. I NUMERI Lo scorso anno i cinesi hanno effettuato 87 milioni di viaggi all’estero, in calo del 40% rispetto al 2019, ma il dato peggiore è che gli osservatori del settore affermano che il ritmo è calato dal Capodanno lunare di febbraio. Sui cinesi sembra pesare una prolungata crisi immobiliare e prospettive cupe di crescita dell’economia. Questo si traduce in due cambiamenti importanti. Per prima cosa i cinesi non sembrano più disposti a spendere come una volta. Nonostante infatti dagli aeroporti cinesi sia decollato l’8% dei voli internazionali, rispetto al 1% dello scorso anno, secondo i dati del turismo di Un Tourism i viaggiatori hanno speso il 24% in meno del 2019. IL NODO VISTI Il secondo aspetto è invece legato sia alla spesa, sia al rilascio dei visti. A causa delle lunghe procedure, sembra infatti che i cinesi abbiano riscoperto i viaggi in patria. Stando ai dati Cirium, cita sempre la Reuters, i viaggi nazionali hanno raggiunto la cifra record di 295 milioni durante i cinque giorni di vacanza del Primo Maggio, in aumento di oltre il 20% rispetto al 2019. Il ritardo cinese è una brutta notizia per paesi come Francia, Australia e Stati Uniti, che erano tra le principali destinazioni prima della pandemia. “In Australia gli arrivi sono in calo del 53% a marzo rispetto a marzo 2019”, ha affermato Margy Osmond, amministratore delegato del Tourism & Transport Forum Australia. LONTANI DAL PRE PANDEMIA Secondo l’operatore aeroportuale Adp, i viaggiatori cinesi in Francia hanno raggiunto solo il 28,5% rispetto ai livelli del 2019. Al contrario, i paesi con politiche di esenzione dal visto hanno registrato una forte crescita. Tra questi figurano Singapore, Malesia, Thailandia, Paesi arabi ma anche la Svizzera, con una procedura di visto a 7 giorni. Insomma, luci ed ombre sulla ripresa cinese. LA RIPRESA NEL 2026 L’Ufficio nazionale viaggi e turismo degli Stati Uniti prevede una ripresa completa solo nel 2026. Liu Simin, vicepresidente del ramo turismo dell’istituto di ricerca China Society for Futures Studies, prevede invece che i viaggi internazionali della Cina potrebbero non tornare ai livelli pre-pandemia per altri cinque anni.