Lo shopping tourism cinese in Italia non è quel che sembra. Dietro i segnali di ripresa post-Covid, l’ultima analisi realizzata da Global Blue e Retex China coglie un cambio generazionale che lascia sempre più spazio a un turista giovane (il 68% è under 44), non amante dei viaggi di gruppo, con uno scontrino medio in forte crescita (3.600 euro per i Millennials contro i 1.441 delle altre fasce generazionali) e, soprattutto, con un gusto per il fashion&clothing differente: più che brand iconici da esibire, oggi piace l’alta qualità effettiva e, ancor meglio, frutto di un’artigianalità originale di cui essere testimoni diretti. ESPERIENZE D’ACQUISTO “Grazie a piattaforme come Ctrip, Red e Douyin - hanno spiegato Denise Bolandrina e Roberta Zito, rispettivamente marketing director Global Blue e sales & business development manager Retex China - riusciamo a profilare il cliente cinese lungo l’intero percorso di viaggio, dalla partenza al ritorno, e questo maggior livello di sofisticazione mette in primo piano la necessità di elaborare esperienze d’acquisto più complesse”. Se il numero dei passeggeri cinesi in Italia ha ormai raggiunto un recovery del 111%, con l’81% pronto a mettersi in viaggio entro i prossimi 12 mesi (terza destinazione dopo Francia e Gran Bretagna), il nostro Paese comincia ad essere avvertito meno sicuro, oltre che più interessante per le sue attrattive culturali rispetto agli eventi di tendenza. Serve dunque ripensare le shopping experience, integrandole con i circuiti territoriali del “saper fare”.