L'AMERICA LATINA IL PAESE PIÙ ENTUSIASTA DELL’IA

Secondo il rapporto globale sul sentiment nei confronti dell’Ia, pubblicato da Booking.com. gli atteggiamenti dei consumatori nei confronti dell’intelligenza artificiale sono molto diversi a seconda dell’area geografica.
L’America Latina è al primo posto nel mondo per entusiasmo e familiarità, con il 98% delle persone entusiasta dell’Ia e l’89% che ne comprende il funzionamento. Segue a ruota l’area Asia Pacifico (Apac), che si dimostra la più disponibile a integrare l’Ia nella vita quotidiana: il 41% la utilizza per lo studio e la stessa percentuale per i trasporti.
In Nord America (Noram) e in Europa e Medio Oriente (Eme), invece, è evidente un fortissimo scetticismo, oltre a una maggiore cautela e diffidenza nell’avvicinarsi all’Ia.
A livello globale, mentre il 77% nutre almeno una certa fiducia nell’intelligenza artificiale, quasi un quarto (23%) raramente o mai si fida delle informazioni generate dall’Ia, tanto che il livello di sfiducia è più alto in queste due parti del mondo, 32% nell’area Noram e 29% nell’area Eme. I consumatori qui sono anche più propensi a verificare i risultati dell’Ia, sottolineando una crescente domanda di trasparenza e rassicurazione man mano che il grado di adozione aumenta.
Il report di Booking.com rivela come l’intelligenza artificiale sia ormai profondamente integrata nella vita quotidiana: il 98% delle persone esegue ricerche basate sull’Ia, l’86% segue i suggerimenti delle piattaforme di streaming e il 77% interagisce con strumenti di Ia generativa. Eppure l’assenza di un contributo umano genera dubbi: il 35% ritiene l’Ia impersonale e la maggior parte controlla i risultati anche se si fida della tecnologia. Il 42% verifica sempre le informazioni, il 29% ogni tanto. Solo il 6% dei consumatori si fida completamente dell’Ia.
Questa titubanza traccia un netto confine: la maggior parte degli intervistati non è pronta a delegare l’intero processo decisionale all’Ia. Solo il 12% si sente a proprio agio con il fatto che l’Ia prende decisioni in modo autonomo, mentre il 25% è ancora incerto e il 10% è molto a disagio e rifiuta di affidarsi all’intelligenza artificiale senza l’approvazione di una persona in carne e ossa. L’opportunità più grande sta nel considerarla come uno strumento di supporto che rafforza, senza sostituirla, la capacità di giudizio degli esseri umani.
L’intelligenza artificiale sta rapidamente diventando una parte fondamentale dell’esperienza di viaggio al punto che per il 65% dei consumatori la pianificazione autonoma delle vacanze diventerà un fenomeno di massa nel prossimo futuro.
Due intervistati su tre (67%) hanno già utilizzato l’Ia per qualche aspetto del viaggio, e di questi, quasi tutti l’hanno fatto durante l’organizzazione o la prenotazione (98%) o dopo la partenza (96%). Questi dati rispecchiano sia la crescente dipendenza dagli strumenti basati sull’Ia sia l’apertura delle persone a una tecnologia in grado di migliorare i loro viaggi.
Chi pianifica una vacanza utilizza spesso l’intelligenza artificiale per cercare le destinazioni e il periodo migliore per visitarle (38%), trovare esperienze locali o attività culturali (37%) e ottenere suggerimenti sui ristoranti (36%). In particolare, quando si tratta di organizzare viaggi (24%), gli assistenti basati sull’Ia si stanno rivelando una fonte più affidabile di colleghi (19%) o influencer (14%).
Durante il viaggio, gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale vengono impiegati principalmente per la traduzione (45%), per suggerimenti sulle attività disponibili nella destinazione scelta (44%), per consigli sui ristoranti (40%) e per orientarsi in luoghi sconosciuti e utilizzare i mezzi di trasporto locali (40%). Dopo il ritorno a casa, il 38% degli intervistati utilizza l’Ia soprattutto per modificare le foto.
L’intelligenza artificiale, oltre a permettere di viaggiare in modo più facile ed efficiente, come riconosce il 66% dei viaggiatori, alimenta anche il forte desiderio che possa promuovere cambiamenti in meglio. La maggioranza (71%) apprezza i consigli generati dall’Ia per evitare destinazioni sovraffollate o i periodi di alta stagione. Le persone sono sempre più attente all’impatto sulle comunità e il 60% chiede all’Ia di segnalare esperienze che possano avere un effetto positivo sulle mete visitate.

TOP