Ci sono anche le sanzioni alla Russia tra le cause che stanno ritardando la consegna di aeromobili alle compagnie aeree. Boeing e Airbus stanno subendo, infatti, ingenti danni collaterali dalle sanzioni imposte dall’Ue, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti alla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina. Come rivelato da International Airlines Group- Iag, il loro inasprimento alla fine di settembre 2023 ha avuto un impatto forte sull’importazione di prodotti siderurgici russi lavorati in Paesi terzi. “I requisiti addizionali per esaminare l’origine dell’acciaio e il luogo di produzione - spiega l’holding aerea in una nota - hanno rallentato l’approvvigionamento di parti di aeromobili, aumentando la pressione sulla catena di approvvigionamento globale”. RALLENTAMENTI SULLA CATENA DI FORNITURA La società madre di Iberia e Vueling, come riporta Preferente, sottolinea che “la catena di fornitura globale non è ancora tornata alla normalità dopo le interruzioni causate dalla pandemia, che hanno avuto l’effetto pratico di mettere sotto pressione le risorse di manutenzione e ingegneria, incidendo sulla disponibilità della flotta”. Si cita espressamente il caso specifico di Airbus e Boeing, che “hanno constatato come i tempi di consegna dei nuovi aerei siano stati ritardati rispetto al loro piano originale, poiché la distribuzione dei pezzi continua a richiedere più tempo rispetto al 2019”. D’altro canto, in relazione al divieto in vigore dal 2022 che impedisce alle compagnie aeree europee di operare nello spazio aereo russo, Iag sottolinea che le sue compagnie aeree si sono adattate “dirottando aerei da e verso l’Asia”. Tuttavia, riconosce che ciò ha portato a un aumento del tempo di volo, che a sua volta si traduce in una pianificazione più complessa e nella necessità di equipaggio aggiuntivo.