TUNISIA: SEGNALI DI SVOLTA CON CRESCITA A DUE CIFRE

La Tunisia registra una crescita economica a doppia cifra nel primo semestre del 2025, segnando un'inversione di tendenza dopo anni di difficoltà economiche aggravate dalla pandemia, dall’instabilità politica e da una crisi finanziaria strutturale. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Istituto Nazionale di Statistica tunisino, il Prodotto Interno Lordo ha segnato un incremento del 10,4% nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2024.
Un risultato che ha sorpreso positivamente analisti e osservatori internazionali, soprattutto considerando il contesto complesso in cui il Paese nordafricano si trova da tempo. La crescita è stata trainata in particolare dai settori dell’agricoltura, dell’industria manifatturiera e dal ritorno in forze del turismo, che ha beneficiato di una stagione estiva eccezionale con flussi in aumento del 35% rispetto all’anno precedente.
Anche le esportazioni hanno dato un contributo importante, spinte dalla ripresa della domanda europea, principale partner commerciale della Tunisia. In particolare, si è registrato un aumento significativo delle vendite di prodotti agroalimentari, tessili e componentistica per il settore automobilistico.
Tuttavia, le sfide restano. Il debito pubblico si mantiene su livelli elevati, l’inflazione, seppur in lieve calo, continua a pesare sul potere d’acquisto delle famiglie, e il tasso di disoccupazione – soprattutto giovanile – rimane una criticità strutturale. La crescita registrata rappresenta dunque un segnale incoraggiante, ma non ancora sufficiente per parlare di una ripresa solida e duratura.
Il governo tunisino, da parte sua, ha annunciato un pacchetto di riforme economiche e fiscali, alcune delle quali concordate con il Fondo Monetario Internazionale, con l’obiettivo di attrarre investimenti stranieri, migliorare il clima d’impresa e rafforzare il sistema produttivo locale.
La sfida ora sarà trasformare questa crescita congiunturale in sviluppo strutturale, capace di garantire stabilità, occupazione e inclusione sociale. Ma per la Tunisia, questo primo semestre rappresenta comunque un punto di ripartenza.