CUBA PERDE SMALTO SUL FRONTE TURISTICO: UN VISITATORE SU CINQUE IN MENO NEL 2025
Il fascino intramontabile di Cuba sembra oggi incrinarsi di fronte a una realtà economica e turistica in difficoltà. Dopo anni di speranze di ripresa, il 2025 segna un brusco rallentamento per il settore dell’ospitalità dell’isola caraibica: gli arrivi internazionali risultano in calo di circa il 20%, un visitatore su cinque in meno rispetto all’anno precedente. Un dato che pesa su un’economia che da sempre fa del turismo una delle principali fonti di valuta estera e di occupazione.
Le cause di questo declino sono molteplici. Da un lato, la concorrenza delle altre destinazioni caraibiche – come Repubblica Dominicana, Messico e Giamaica – che offrono standard elevati a prezzi competitivi. Dall’altro, la difficile situazione interna: carenze energetiche, interruzioni nei servizi, infrastrutture datate e una qualità dell’offerta che fatica a soddisfare le aspettative dei viaggiatori moderni. Anche la diminuzione dei collegamenti aerei internazionali e la riduzione dei flussi provenienti da mercati chiave come Canada ed Europa hanno aggravato la crisi.
Il risultato è un panorama turistico frammentato, dove molti hotel operano con tassi di occupazione bassi e dove la percezione di un “paradiso in declino” rischia di consolidarsi. Tuttavia, Cuba resta una destinazione unica per patrimonio culturale, paesaggi e autenticità: elementi che, se accompagnati da investimenti mirati, potrebbero rilanciare l’immagine del Paese.
Per il sistema turistico cubano si impone ora una riflessione profonda: servono strategie di rinnovamento, apertura agli investimenti, valorizzazione dell’esperienza locale e sostenibilità. Solo così l’isola potrà riconquistare l’interesse di un pubblico internazionale sempre più esigente e tornare a far sognare chi cerca emozioni autentiche nel cuore dei Caraibi.