LA CORTE DI CASSAZIONE STABILISCE: RIMBORSO PER BAGAGLIO PERSO ANCHE SENZA SCONTRINI
La Corte di cassazione ha recentemente confermato un principio importante a tutela dei passeggeri: in caso di smarrimento del bagaglio durante un volo, è possibile ottenere il rimborso anche in assenza di scontrini o ricevute dei beni contenuti. La decisione rappresenta un passo significativo nella protezione dei consumatori, semplificando le procedure di risarcimento e riconoscendo il diritto al ristoro basato sulla prova dello smarrimento stesso.
Fino a oggi, uno degli ostacoli più frequenti per chi perde la propria valigia era proprio la necessità di presentare documentazione dettagliata degli oggetti contenuti. Spesso, infatti, molte persone non conservano scontrini o fatture, rendendo difficile dimostrare il valore dei beni smarriti. Con il nuovo orientamento, invece, i giudici hanno sottolineato che il passeggero ha diritto al risarcimento anche se non è in grado di esibire ricevute, purché dimostri l’effettivo smarrimento e la consistenza del bagaglio.
L’attenzione si concentra soprattutto sulla responsabilità delle compagnie aeree, chiamate a rispondere dei bagagli dei passeggeri fino al momento della riconsegna. In caso di perdita, i vettori devono quindi procedere al rimborso dei danni, applicando criteri ragionevoli per la valutazione del contenuto del bagaglio. Ciò significa che anche beni acquistati da tempo, senza traccia di scontrino, possono essere oggetto di risarcimento, basandosi su dichiarazioni del passeggero e valutazioni logiche sul valore dei beni.
Questa decisione può avere un impatto diretto su migliaia di viaggiatori ogni anno, riducendo i conflitti con le compagnie aeree e velocizzando le pratiche di risarcimento. Allo stesso tempo, invita le compagnie a migliorare i loro sistemi di gestione e tracciamento dei bagagli, per evitare disguidi e ridurre le responsabilità legali.
In sostanza, la sentenza ribadisce un principio chiaro: il diritto al risarcimento non può essere vincolato esclusivamente alla disponibilità di scontrini o fatture, ma deve basarsi sul buon senso e sulla reale situazione del passeggero. Una svolta che rafforza la tutela dei viaggiatori e rende più equo il rapporto tra consumatori e compagnie aeree.