TRA BELLEZZA E SOFFERENZA: LA DURA REALTÀ INVERNALE DELLE CINQUE TERRE E L’ESASPERAZIONE DEI RESIDENTI

Le Cinque Terre, con i loro panorami mozzafiato, i borghi color pastello e i sentieri che si affacciano sul mare, sono da sempre considerate una perla del turismo italiano. Ma quando l’estate finisce e i colori caldi del sole lasciano spazio all’inverno, il quadro cambia radicalmente. Per molti turisti, il fascino di questi villaggi liguri rimane immutato: un luogo da visitare, fotografare e lasciare rapidamente. Per chi ci vive, invece, l’inverno porta con sé un senso di abbandono e isolamento, aggravato da decenni di turismo “mordi e fuggi” che ha trasformato i piccoli borghi in vetrine senza anima.
I residenti raccontano di strade deserte e negozi chiusi, ma anche di infrastrutture inadeguate, difficoltà nei trasporti e costi della vita sempre più alti, frutto di un’economia locale costruita quasi esclusivamente sul turismo stagionale. Le case spesso restano vuote, affittate ai turisti estivi o ai weekend lunghi, mentre chi lavora nel territorio fatica a trovare opportunità stabili. Non è raro sentire l’amarezza di chi, nato e cresciuto tra i vicoli delle Cinque Terre, si sente costretto a trasferirsi altrove.
Negli ultimi anni, la tensione è cresciuta. Gruppi di residenti hanno iniziato a organizzare iniziative per limitare il turismo mordi e fuggi, promuovendo forme di ospitalità più sostenibili e rispettose della comunità locale. Tra petizioni, incontri con le amministrazioni e campagne sui social, il messaggio è chiaro: non si tratta di respingere i visitatori, ma di trovare un equilibrio che consenta ai borghi di sopravvivere anche durante i mesi più freddi.
Le Cinque Terre restano un paradiso, ma un paradiso fragile. Tra bellezza e sofferenza, i residenti chiedono di essere ascoltati, affinché il turismo non diventi una condanna e il loro territorio possa continuare a vivere oltre l’estate.

TOP